Filosofia

“se mi propongo di scrivere parole, sono sempre immagini quelle che sorgono ai miei occhi …”  
(da Viaggio in Italia di Wolfang Goethe)
 
Le mie Visioni d'Artista Figurativo Verista, partono dal presupposto per cui il mondo appare com'è, se guardato con occhi cuore e cervello diversi.
 
La mia passione, il mio impegno, la mia vita di Fotografo documentarista geografico svolto dal 1977, Artista, dalla nascita di internet continua come Urban e Travel Sketcher resiliente per l'Italia dal 2005 con Penisolabella, attraverso un Grand ARTour nell'Italia minore con la M maiuscola, il più grande giardino emozionale diffuso.
Filosofo, Sociologo, Antropologo, racconto l'Italia per far conoscere la grande bellezza del più grande giardino emozionale diffuso, patrimonio materiale e immateriale dell'umanità.


L'Artista è un profeta che grida nel deserto, perché si rivolge ad una società materialista, con il linguaggio della bellezza e dello spirito. 
Ama la Creazione perché se ne sente parte e ad essa si ispira.
Non ho ricette o soluzioni, ma come uomo per gli altri, sento la necessità alla parresia (diritto dovere di dire la verità) comunicando creativo; offrire il mio carisma e i miei talenti come seme sale lievito, auspicando che il mio sguardo di testimone oculare, e la mia opera artistica, possano stimolare una nuova consapevolezza e percezione visiva, contribuendo a migliorare “l’estetica e l’etica del quotidiano” e, quindi, la qualità della vita, per un mondo migliore.

Nella vita non cronometro il tempo e non calcolo il denaro; non mi stresso, non m'interessa quanto ci metto, non faccio il Fotografo l'Artista il Pittore, perché sono un artista e l'Arte è la mia vita.

Scrivere e descrivere con gli strumenti della luce significa narrare la realtà che si fa immagine mostrandosi, filtrata attraverso la sensibilità informata dalla cultura dell'Autore Artista.  
Testimone oculare, osservo, contemplo, medito, scelgo, estrapolo, mi soffermo, racconto ciò che più mi colpisce, coinvolge, emoziona.

Architetture, luoghi, paesaggi sensibili - urbani naturali rurali antropizzati -, agricoltura; li racconto assieme agli esseri viventi e vitali, alla vita quotidiana, alle eccellenze e alle produzioni tipiche; tutti elementi che costituiscono l'identità materiale e immateriale dei territori italiani.

Informato ed interessato a tutte le arti, il mio stile narrativo, ha sempre ricercato il miglior modo di restituire in maniera meta-sinestetica, le suggestioni e le emozioni provocate dalla bellezza dei miei soggetti. 
Amante della fotografia l'ho praticata fino ad oggi ma, alla luce di alcune considerazioni sul modo corrente di fruire l'informazione sono tornato alla mia passione per l'acquarello, con l'acquarello digitale.
Oggi, è indubitabile che, la fretta, l'overdose di immagini in rete, a tutti i livelli online ed offline, pari alla colonna sonora di musiche, si fanno rumori di fondo, distruggendo il livello di comprensione del messaggio, la voglia di leggere e la fantasia di interpretarlo.
 
Io non appongo solo una firma di prestigio, ma mi coinvolgo col mio stile espressivo, il linguaggio interpretativo, denso di soggettività.
 
NON VOGLIO DIMOSTRARE, MA SOLO MOSTRARE BELLEZZA CON BELLEZZA, con spirito di servizio, come contributo al miglioramento “dell’estetica e dell’etica del quotidiano”, della qualità della vita, per un mondo migliore.
Con la bellezza della mia Fotografia artistica e pittura digitale, rendo concrete, con immagini sinestetiche, le esperienze materiali ed immateriali, pensieri e riflessioni, al fine di capire, interpretare e raccontare luoghi e territori, paesaggi sensibili - urbani, antropizzati, rurali, naturali -, vita quotidiana, atmosfere, genius loci dell'Italia degli itinerari dimenticati, minore con la M maiuscola, grande giardino emozionale diffusodove stanno, come ospiti clandestini, le antiche architetture popolari, le piazze, alberi, lampioni e panchine, a cui nessuno fa più caso.

Un Grand ARTour che realizzo con lentezza, ascetico, visionario, contemplativo, lento, calmo e paziente per nascita e per scelta, mi muovo al ritmo dell'augurio tibetano, Kalipé - Vado a passo lento e corto - attraverso un lavoro certosino, da amanuense digitale, viaggio visito e racconto luoghi e territori attraverso  testi con uso di video per rendere più coinvolgente la lettura dei racconti, attraverso la ricerca, la raccolta, la rielaborazione riscrittura e correzione di tutto quello che trovo nella mia biblioteca cartacea incrociata con la multimediale di internet.

NE' RICCO NE' FAMOSO MA SOLO UTILE E FELICE, non povero ma sobrio, con poco, l'essenziale;  niente sprechi, alimentazione frugale, consapevole e felice di esser vivo; la mia dieta è la greca δίαιτα, dìaita, «modo di vivere», stile di vita consapevole, etico-responsabile ed eco-sostenibile, lento, calmo e paziente per nascita e per sceltaartista - 5 sensi + 2 mente e cuore -, filosofo, creativo, ascetico, visionario, contemplativo, lavoro con sguardo lento, viaggio in treno, e vivo praticando l'ozio meditativo e creativo e le pause estatiche estetiche.

Racconto l'Italia, il mio paese che amo, consapevole del fatto che, purtroppo, non potrò fare e vedere tutto ciò che vorrei, ma che almeno, grazie ai mezzi tecnologici, a internet, ai miei blog, posso lasciare e tramandare ciò che vedo, faccio e penso.

Racconto con l'arte visiva, rappresentazione del mondo esteriore filtrato col mio mondo interiore d'artista. 
Da quando abbandonai la pittura per la fotografa, per quarant'anni, ho aspirato a tornare al mio amato acquarello. 
In più, la fotografia digitale, i cellulari e i social, hanno nuociuto alla fotografia, facendole perdere  la dignità e il suo fascino misterico; la sovraesposizione, mai termine fu più adatto al tema, ha impoverito l'attenzione del pubblico per la bella fotografia e imbastardito la cultura estetica. 

Parole chiave per comprendere il mio lavoro sono: valorizzazione dell'identità materiale ed immateriale dei territori, città e campagna, paesaggi.

Essere Artista 2.0 è per me impegno nel raccontare la bellezza, condividendo ed interagendo col mio pubblico di estimatori 

La mia creatività è frutto della profondità e ricchezza del mio mondo spirituale, dalla mia fame di cultura e bellezza, secondo un piano che deriva dal karma della mia epoca, nella quale l'umanità, per non alienarsi, ha bisogno di riscoprire il sacro e l'Arte per sua natura ne è tramite.


Auspico che il mio sguardo di testimone oculare, possa stimolare una nuova consapevolezza e percezione visiva, contribuendo a pensare per immagini migliorando “l’estetica e l’etica del quotidiano” e, quindi, la qualità della vita, per un mondo migliore.

Artista 2.0 non è solo un sostantivo ma sostanza di un progetto con il quale, usando la potenza dell'online, promuovo e diffondo la mia arte e la rendo disponibile per mostre senza che artista ed opere si muovano fisicamente, attraverso la collaborazione di un network di gallerie, collezionisti e sponsor interessati.

Le mie opere Fine Art sono rese disponibili a collezionisti e gallerie di tutto il mondo, con un'unica clausola: non pago quote di partecipazione a mostre e fiere, in quanto, non avendo datori di lavoro o mecenatilavoro non profit nell'ottica dell'Art Sharing; sostenendomi con la vendita delle mie opere, pagando tutte le spese relative ai miei progetti, affidandomi a tutti coloro che, apprezzando il mio lavoro, vogliano far parte dei miei Amici. Le mie opere d'arte sono esposte online H24 sui miei blog: coccofotogallery che funge da Galleria 2.0, giuseppecocco e penisolabella, e diffuse in maniera virale sui Social Network: Twitter @giuseppecocco e @penisolabella - Facebook profilo GiuseppeCoccoStoryTraveller - pagina Penisolabella - gruppo Penisolabella - gruppo Comunità dei Creativi - pagina Arte di Giuseppe Cocco - Pinterest - Instagram @giuseppecoccovisualstoryteller - Linkedin - YouTube.

Da Creativo grazie al computer, al digitale e alla rete internet, ho fatto sintesi tra le mie passioni: il viaggio, la scrittura, e artistiche fotografia e pittura, realizzando i miei acquarelli digitali, la voglia di conoscenza: AD OGNI EPOCA LA SUA ARTE, ALL'ARTE LA SUA LIBERTÀ. 

Per la VENDITA 2.0 delle mie opere, mi servo di Gallerie online che offrono servizi chiavi in mano, dove potete acquistare in base alle vostre preferenze e ricevendole direttamente a casa. 
Inoltre, sempre nella convinzione che la fruizione dell'arte non sia più solo il classico quadro da parete, nelle gallerie online trovate  Stampe e Merchandising (oggettistica con uso di fotografia).

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La mia filosofia di vita è vivere con poco, l'essenziale,  niente sprechi, alimentazione frugale, consapevole e felice di esser vivo; adotto la dieta - dal greco δίαιτα, dìaita, «modo di vivere» -, stile di vita consapevole, etico-responsabile ed eco-sostenibile, lento: 5 sensi + 2 mente e cuore; artista, filosofo, creativo, ascetico, visionario, contemplativo, lento, calmo e paziente per nascita e per scelta lavoro con sguardo lento, viaggio in treno bus e a piedi, e vivo praticando l'ozio meditativo e creativo e le pause estatiche estetiche.

Con la lentezza dei miei spostamenti, viaggio in treno, cammino e racconto l'Italia vivendo ciò che mi circonda, con la voglia di conoscere, pensare, fare e testimoniare; consapevole anche del fatto che, purtroppo, non potrò fare tutto ciò in eterno, ma che almeno, grazie ai mezzi tecnologici, a internet, ai miei blog, posso lasciare e tramandare ciò che faccio e penso.

Come era solito fare Joseph Mallord William Turner, al quale il cui mio lavoro artistico somiglia per temi e tecnica, d'abitudine lavoro sei mesi all’aria aperta durante la bella stagione e in inverno mi chiudo nel mio studio per rielaborare pittoricamente i ricordi di ciò che ho visto e ripreso fotograficamente dal vivo.

Non appongo solo una firma di prestigio, ma mi coinvolgo col mio stile espressivo, il linguaggio interpretativo, denso di soggettività. Il mio lavoro non consiste in una riproduzione pedissequa, né in una documentazione rigorosa, quanto piuttosto, in un libero tentativo di attraversamento di un'esperienza problematica e senz'altro critica della vita vissuta e delle trasformazioni sociali ed antropologiche; una testimonianza visiva con cui provare a comporre uno stato delle cose, un'esperienza diretta dei luoghi, affidata a una libera e personale interpretazione.

Quando iniziai la mia avventura fotografica, mi ispirai al lavoro di documentarista di Folco Quilici.

Erano i tempi dell'analogico e per dieci anni mi dedicai alla fotografia artistica in bianco e nero. Poi, incontrai Ermanno Olmi che , apprezzando molto il mio lavoro, mi disse "son certo che se ti approcciassi ai tuoi soggetti con il colore, sapresti fare dei bei lavori". 

Il mio percorso artistico inizia negli anni settanta, con la preparazione pittorica ed architettonica ottenuta con la frequentazione del liceo artistico, durante la quale venivo accusato di essere troppo contemplativo, perché si riteneva che l'arte dovesse essere astrazione; così, prima ancora di finire il percorso scolastico, cominciai a fare il fotografo, e continuai ad esserlo per quarant'anni ed oltre, contemplando ed emozionandomi davanti ad architetture e paesaggi, soprattutto italiani e del sud Italia, illuminato dal sole e scaldato dalla luce e dall'ospitalità della gente.

Poi arrivò la rivoluzione tecnologica digitale, degli apparecchi fotografici dei computer e dei software di manipolazione, di internet; mi sono subito ambientato e ho potuto realizzare la sintesi espressiva di tutte le mie esperienze artistiche con l'uso di tutti i miei "difetti". 

Venne l'era di internet e la Fotografia da sola, per narrare la realtà vista e vissuta, emozioni e atmosfere, non bastava più; le mie competenze accumulate col passare degli anni, che stimolavano la mia creatività; tutto filtrato attraverso la sensibilità informata dalla mia cultura onnivora richiedevano anche altro e il 2.0 mi permetteva di mettere in pratica l'immediata condivisione delle tante idee e informazioni, condividendole con tutti.

Analogamente a quanto avvenne a Picasso, cui l'avvento della fotografia lo fece cadere in depressione, al pensiero che vanificasse l'esistenza della pittura, anche per me è arrivato il momento della crisi, quando la fotografia, già poco considerata in Italia, è stata sdoganata come linguaggio e mezzo esclusivo del Fotografo.
Così come Picasso risolse la sfida tra pittura e fotografia, allontanandosi dal realismo di quest'ultima, inventando il cubismo, anch'io, pur fotografo di lungo corso, facendo ricorso alla mia passione giovanile per le tecniche pittoriche e dell'uso dell'acquarello, sfruttando i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, mi sono allontanato dalla fotografia per tornare alla pittura, usando la scrittura con la luce per dipingere con la luce.
Ho fatto il percorso simile a quello degli Impressionisti sostenuti dal fotografo Nadar e dei Macchiaioli sostenuti dai fotografi Alinari, pittori che svilupparono la propria pittura tra dialogo ed antagonismo con la nuova arte fotografica appena scoperta.
Come loro usarono pennellate e macchie di colore per restituire forme attraverso colori luci e ombre distruggendo la precisione e la nettezza fotografica, anche io sono tornato a trasformare le fotografie in macchie di colore con i miei Acquarelli Digitali che partono dal mio buon vecchio scatto fotografico pittorico, rielaborato con la tecnica ad acquarello, non più applicato col pennello sulla carta, ma con uso di software e computer.

La grande informazione, e quella visiva soprattutto, crede di portare il mondo in casa, mentre in effetti aumenta la distanza che ci separa dall’esistente. 
Lavora sullo spettacolo, il lontano che diventa vicino e il vicino, reso in modo spettacolare, sembra sempre più lontano. 
Tutto diventa inafferrabile, e sconosciuto, un'anestesia dello sguardo. 
In definitiva non importa che nei Viaggi in Italia vi sia o non vi sia il Duomo di Milano o il Colosseo, o le architetture del Borromini, occorre, piuttosto, che il vedere attraversi l’immaginario soggettivo e quello collettivo, costruendo una propria strada tra gli indefiniti contorni mentali della memoria, che attivi nuove strategie di rappresentazione, che tengono conto del mondo esterno e dei mondi interni, del fotografo e dell’osservatore. 

Artista 2.0 posso contare su un'arma comunicativa in più: l'immagine che vale più di mille parole; l'immagine è strumento di comunicazione universale, in grado di coinvolgere tutti ed ognuno, con la sua sintesi e immediatezza; attraverso la sua forza evocativa, la potenza testimoniale, supportate da un linguaggio esteticamente “accattivante”, largamente comprensibile.
Meglio delle parole, le immagini, creano icone emozionali, in grado di coinvolgere, divulgare, sensibilizzare, creare opinione pubblica, e rafforzare il brand nell'immaginario collettivo, rappresentando uno strumento molto potente.

Fin da ragazzo sono stato abituato ad impegnarmi direttamente per rendermi utile alle cause che sceglievo di combattere; la scelta dell'impegno politico e di cittadinanza attiva, si concretizzò con l'uso della Fotografia, per narrare bellezza, visioni, pensieri, riflessioni, proposte.

Borzone de Signorio Sabelli da parte di madre, provengo da una famiglia nella quale ho antenati illustri tra i quali, oltre a 5 Papi ed 11 Cardinali, i pittori Luciano Borzone (Genova 1590-1645) e i figli e allievi Giovanni Battista Borzone, Carlo Borzone e Giovanni Francesco Maria Borzone (Genova 1625-1679), pittore e ad astronomo chiamato in Francia nel 1656 ad affrescare il castello di Vincennes (Lagrange); lo zio Luigi Ottavio Borzone de Signorio Sabelli; mentre, da parte di padre, Mimmo Rotella.
Naturalmente il mio bagaglio culturale artistico è intriso di arte italiana, e non solo.
Mi ritrovo nei vedutisti, in pittura Impressionisti e Macchiaioli, Segantini, Canaletto, Boldini, Bernardo Bellotto, Guardi, Joseph Mallord William Turner; ma anche negli acquarellisti Ettore Roesler Franz, lo stesso Goethe e il più recente Aldo Riso; per il disegno e la grafica Durer, Piranesi. Tra i fotografi, certamente rientro nel solco dei fotografi di architettura e paesaggio, alcuni dei quali coetanei contemporanei e "concorrenti", Gabriele Basilico, Mimmo Jodice e Luigi Ghirri; mentre per la fotografia rurale ed antropologica, l'amico Mario Cresci.


Mi piace il concetto di Permacultura è cultura della cittadinanza attiva, che si sviluppa dall'individuo alla comunità sociale in maniera virale attraverso la testimonianza di un vivere etico e sostenibile, per cerchi concentrici come le onde provocate da un sasso lanciato nello stagno.
Le strategie "dal basso verso l'alto" più rilevanti partono dall'individuo e si sviluppano attraverso l'esempio e l'emulazione fino a generare cambiamenti di massa. 
Pertanto, la permacultura non ha come obiettivo principale quello di far pressione su governo e istituzioni per cambiare la politica, ma quello di permettere a individui, famiglie e comunità locali di accentuare la propria autosufficienza ed autoregolazione. 
Tale approccio si basa sulla consapevolezza che una parte degli individui e quindi della società è pronta, disponibile e in grado di cambiare il proprio comportamento, se crede che ciò sia possibile e rilevante. 
Questa minoranza, socialmente ed ecologicamente motivata, rappresenta la chiave di volta di un cambiamento su larga scala.

Ogni uomo è una cometa, appare sulla terra per un breve periodo, l'importante è lasciare dietro di sé una scia di luce, e questo cerchiamo di fare noi artisti con le nostre opere.

Contattatemi per maggiori informazioni

Whatsapp: +39 348.2249595


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